The little Mermaid (La Sirenetta), la live action, uscita nel 2023 presenta una nuova versione della storia della famosa sirena Disney, rappresentata stavolta da una ragazza nera, l’attrice e cantante Halle Bailey! Questa è stata un bellissima scelta che espanderà il senso di rappresentazione a più bambini, che potranno anche loro sognare e sentirsi identificati in un personaggio che somiglia proprio a loro.
Il trailer, però, ha portato reazioni davvero contrastanti: molte persone sono rimaste contrariate dal fatto che la live action di un film con una principessa sirena bianca, presentasse invece una protagonista nera. Ma è davvero un problema così grande il colore della pelle? Si tratta di una sirena, creatura immaginaria. Il film non era ancora uscito, e le critiche si erano concentrate solo sul colore della pelle dell’attrice: non è questo razzismo? La scelta di un’attrice nera non è però un mero esempio di “politically correct“, secondo cui sia d’obbligo rappresentare tutti giusto per accontentare, ma si tratta della necessità per le industrie di aprirsi a nuovi orizzonti, nuovi mercati, e di adeguarsi a un mondo che si evolve velocemente.
In questo articolo però, noi di Trecce Mania non vogliamo discutere di questione razziale, questo blog celebra la cultura afro e perciò vorremmo mettere l’accento su un dettaglio particolare, di cui nessuno ha ancora parlato e ci sembra giusto, anzi è doveroso parlarne in questo spazio. Avete notato la bellissima capigliatura delle nuova Ariel? I lunghissimi dreadlocks, colore rosso, rendono il personaggio ancora più originale e colorato. E per noi questa è la vera novità!
I dreadlocks, comunemente chiamati rasta, sono una pettinatura molto diffusa nella cultura afro, che permette a migliaia di persone di sentirsi belle, se stesse, fiere della propria identità. Il termine, deriva dal movimento religioso rastafari nato in Giamaica negli anni ’30. Al culmine degli anni ’70, i dreads sono diventati per la comunità nera come un simbolo di orgoglio culturale e d’allora, questa acconciatura è diventata molto popolare. In queste pagine troverete uno spazio dedicato ai dreadlocks in modo che possiate conoscere i diversi stili sia tradizionali che moderni, molto popolari nei saloni. Per esempio, la nuova sirenetta porta dei “goddess loc“, uno style di dreads ispirato alle dee mitologiche africane. Dea in inglese per l’appunto si dice Goddess. Oltre ai goddess dreads esiste anche uno style di trecce molto popolare quest’anno: le goddess braids.
Perchè vedere una sirenetta con i dreads ci sembra una novità? Dobbiamo tener presente che in passato, la rappresentazione dei dreads nel cinema è stata da sempre stereotipata. E’ successo che molte volte le attrici nere sono state costrette a indossare parrucche o lisciare i loro capelli per raggiungere una visione più “pulita” agli occhi degli spettatori. Oppure, come capita tutt’ora, vediamo sempre i rasta indossati dal “fattone giamaicano” di turno. Questo succede perché i dreads, come le treccine, in passato erano visti come qualcosa di selvaggio, quindi acquisivano in maniera errata un’associazione alla delinquenza o all’arretratezza.
Per celebrare i dreadlock e la loro ricca storia, a dimostrazione che non rappresentano la delinquenza o la fattanza, ecco alcuni look portati dalle celebrità afro-americane.
Curiosità
“La sirenetta” è una fiaba del 1837, dello scrittore Andersen. Nel racconto ci sono accenni che ci fanno intendere l’ambientazione nelle Isole Vergini, nei Caraibi, una volta Indie occidentali danesi. Quindi è probabile che la nostra sirenetta sia nata nel Mar dei Caraibi e abbia la pelle scura. Ovviamente si tratta di un racconto fiabesco ma i riferimenti ai Caraibi c’erano anche nel cartone animato del 1989. Infatti Sebastian, simpaticissimo granchio rosso,, era giamaicano, amava la musica e ballare.
Invece nella mitologia e religione greca, le sirene erano esseri mostruosi, un ibrido tra donna e pesce, con il potere di ammaliare gli uomini attraverso la loro voce. Solo dopo il medioevo e nei racconti fiabeschi dell’800 queste hanno iniziato ad essere rappresentate come esseri bellissimi delle sembianze fanciullesche.
Infine, un altra curiosità è data dal fatto che non esistono solo iconografie di sirene nell’immaginario popolare europeo. Testimonianze e racconti di sirene o figure mitologiche simili ci sono in tutto il mondo. Per esempio, nella religione e cultura afro, ci sono due importanti divinità che possiamo associare alle sirene: Oshun e Yemayá, corrispettivamente la dea (Goddess in inglese) del fiume e del mare. Esse vengono rappresentate con dei dread e lunghi capelli intrecciati, decorati con conchiglie, anelli e oro.
I capelli nella cultura afro hanno sempre rappresentato una rilevanza importante come indicatore di stato sociale, identità e orgoglio. Nella lingua Yoruba, Olokun (identificato nel suo aspetto materno con Yemayá) significa padrone e creatore dell’immenso, del tutto: il mare. A me piace vedere la nuova sirenetta così, come la dea marina, delle lunghissime trecce che sicuramente incanterà tutti.
Se anche tu ti senti una sirenetta ribelle dai capelli liberi come le onde, ci sono due modi in cui potresti ricreare questo stile.
Le goddess braids: Sono le classiche boxbraids ma con aggiunta di extensions ricce all’estremità o in mezzo alle trecce. Immagina le onde da spiaggia mescolate alle treccine.
I dreadslock sintetici, invece, vengono realizzati attorcigliando i capelli sintetici attraverso vari metodi, per garantire la durata ed una imitazione più reale dei dreads naturali. Consultando la sezione cyberdreads, protrai scoprire di più.
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Ciao! Sono Jenita Allen, Professional braider specialist con oltre 20 anni di esperienza e creatore di contenuti digitale per la community di Trecce Mania, dal 2010. Educo, scrivo e promuovo la cultura delle trecce e le acconciature afro in Italia. Il mio scopo non è solo quello di promuovere le mie creazioni ma quello di diventare un punto di riferimento per tutti gli appassionati di treccine afro e futuri braiders.
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